lunedì 10 marzo 2008

"Giorni di stanchezza assurda e depressiva...

...di una totale mancanza di lucidità", diceva Franco.
In effetti sì, è stato un weekend un po' del cavolo.

Sarà che due giorni di studio svogliato non possono certo reggere il confronto con i 3000 km on the road di quello scorso; nè con le aspettative sui prossimi a venire (in giro per il Quebec e gli States)...
Sarà che fuori c'è stata una tempesta di neve tremenda - pare, la peggiore degli ultimi anni - e sono rimasto chiuso in casa a far finta di studiare, salvo una fugace scappatella al museo della civilizzazione canadese (carino, ma sembra un parco divertimenti)...
Sarà che, cmq, delle deleghe contenute nelle ultime due leggi di semplificazione, mi importa quanto delle gesta eroiche del cane della famiglia Moratti (eppure, tutti i giornali parlano di lui)...
Sarà...
Ma mi girano un po'...

Mi girano perchè mi manca "la presunta idea geniale" che, quando cerco di scrivere, è il motore di tutto. "Presunta" perchè non è necessario che sia una vera idea geniale, anzi, sarebbe presuntuoso pensare di averne (Einstein stesso diceva che nella vita di un uomo le buone idee sono al massimo un paio). L'importante è che in quel momento io sia convinto che sia più o meno geniale, in modo da costruirci attorno quanto più possibile.
Non ho mai avuto il coraggio di confessarlo (anche se Leti sicuramente se ne sarà accorta), ma, mentre scrivevo la tesi di dottorato, ho avuto l'impressione di avere "la presunta idea geniale" a propostio del rapporto tra iniziativa e emendamento dopo aver letto un libretto di Gianni Ferrara. A quel punto, ero convinto (e forse lo sono tuttora) che tutto il mondo girasse attorno alla differenza tra "proposta", "richiesta" e "domanda". Adesso invece non ho avuto (per lo meno, NON ANCORA) la percezione che le deleghe contenute nelle leggi annuali di semplificazione possano avere una qualche importanza nel mondo rotondo, e quindi, come diceva Postiglione, "le subisco".
Vabbè...

Per la verità, ho realizzato che il mio stage in Senato è praticamente alla fine. Domani comincia l'ultima settimana intera e, per di più, Richard non sarà in ufficio prima di mercoledì. Poi l'ultima settimana sarà una passeggiata tra inizio del ponte di Pasqua e viaggio a Toronto (a conoscere il prof. che ha scritto un libro riflettendo su quali sarebbero state le sorti del mondo se Platone avesse almeno una volta giocato a football). Poi si parte alla volta del Quebec e di New York, ma sarà per motivi assai meno elevati, e a fine marzo sarò di nuovo all'interno del GRA.

Tanto per chiudere, mi è venuta voglia di fare una cosa: dato che ormai va di moda, il giorno della discussione, mi alzo su una sedia e straccio la tesi di Mostacci (uno che si addottora con me). Non sarà politicamente corretto, non mi piace il fatto di citare indirettamente il nostro giovane ex premier, ma volete mettere la soddisfazione?

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Ah, vai in Canada? E dove di preciso, a Toronto? Uhm... E dov'è Ottawa?

Ah, vai in Canada? E dove di preciso, a Toronto? Uhm... E dov'è Ottawa?