venerdì 15 febbraio 2008

Vita sotto zero (ma che freddo fa...)

Ci sono dettagli della vita a queste temperature proibitive che non avrei mai immaginato. La cosa bella è che gli indigeni ci si adattano alla grande e anzi ci sguazzano con queste cose. Quello che guardano di più in tv è il mitico Channel 21, con le previsioni del tempo, che qualunque canadese (ovviamente) ritiene le migliori del mondo.
La cosa che più mi ha colpito è che appena esci di casa, se fa sotto i -10, per prima cosa ti si gelano i peli del naso (e lasciamo stare gli altri peli che è meglio). Il naso inizia a congelarsi dal "didentro" e senti una strana rigidità dentro le narici! Ti si formano proprio dei cristalli di ghiaccio, è stranissimo.
Poi l'abbigliamento è tutto un programma, a partire dalla calzamaglia sotto i pantaloni che fa l'effetto salsiccia: ti senti come un cacciatorino strizzato nelle tue parti intime (o come un vecchio con la pancera, come preferite).
Le scarpe sono un discorso a parte. E' impensabile affrontare mezzo metro di neve con quelle che mi sono portato dall'Italia, e quindi ho comprato quelle scarpe inguardabili di cui vi parlavo. Tuttavia mi chiedevo: ma mica posso andare in ufficio con questi scafandri?! Che caspita, sotto il vestito con la brutta copia delle Cult dei primi anni 90. E ecco che il genio canadese pone riparo a tutte le mie perplessità: ogni scrivania ha il suo vano per le scarpe, ognuno arriva con i suoi bei boots e poi li nasconde lì dentro per indossare delle più o meno accettabili scarpe nere (per lo più, senza curarsi mai del colore della cinta che ha messo).
A casa, ovviamente gli scarponi si lasciano nell'ingresso. Un paio d'ore dopo che sei rientrato, però, ti devi ricordare di andarci a passare lo scioglisale, per evitare che il sale che hanno messo per strada per sciogliere il ghiaccio si mangi la pelle delle scarpe (!). Già che ci sei, ti passi anche una crema sul viso, dato he il vento ti spacca letteralemente la pelle.
Per quanto riguarda la vita sociale, la risposta è quella dei mega-centri commerciali. A Ottawa il Rideau centre prende praticamente metà centro (il Panorama de no'artri gli fa un baffo) e dentro c'è di tutto. Si potrebbe passare una intera giornata senza uscire, o, come ho fatto io, un'intera settimana senza riuscire ancora nè a vederlo tutto, nè a orientarsi perfettamente al suo interno.
Dal punto di vista "sociale", c'è da dire che il "canadese" non mi pare molto "educato". Gli mancano proprio le basi delle buone maniere, e non parlo dei livelli che esigerebbero Lina Sotis o Sibilla Della Gherardesca. Più banalmente, non esiste il cedere il posto sull'autobus, o l'aspettare che tutti siano seduti per iniziare a mangiare, o anche il cedere il passo alla porta a una donna. Non voglio sembrare maniaco, ma da noi non ce ne accorgiamo (dandole per scontate) ma non trovando queste cose nel comportamento degli altri, più di una volta ci sono rimasto un po'...
Ps. non lo avrei mai immaginato, ma i canadesi sono ORGOGLIOSISSIMI del loro Paese. Sono peggio degli americani: bandiere in ogni casa e in ogni dove, convinzione di essere in cima a ogni classifica possibile e immaginabile, sicuri di avere lo stile di vita e perfino il modo di mangiare migliore possibile. Pare però che sia una cosa indotta negli ultimi anni, per reazione alle spinte separatiste del Quebec, e che qui a Ottawa (che è al confine e poi è anche capitale) sia il principale punto di scontro tra i due ambiti.
Pps. oggi ho anche incontrato lo Speaker del Senato (Borsa... il Presidente). Mi hanno fatto anche una foto con lui come per gli incontri tra Capi di stato. Mi ha anche invitato il 28 alla cena (24 persone in tutto!) con il premier della Repubblica ceca... Ha ragione Marianna: che scarpe mi metto???

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Ah, vai in Canada? E dove di preciso, a Toronto? Uhm... E dov'è Ottawa?

Ah, vai in Canada? E dove di preciso, a Toronto? Uhm... E dov'è Ottawa?